L’articolo 118 della Costituzione italiana, nella sua attuale formulazione stabilita nel 2001, attribuisce le funzioni amministrative ai Comuni e, solo per assicurarne l’esercizio unitario, a Province, Città metropolitane, Regioni e Stato.
La modifica dell’articolo 118 è stata introdotta per garantire una maggiore autonomia agli enti locali, permettendo ai Comuni di gestire le proprie funzioni amministrative in maniera più indipendente. Questo ha portato ad un rafforzamento delle autonomie locali e ad una maggiore responsabilità delle amministrazioni comunali nell’assumere decisioni che riguardano il territorio e la comunità locale.
Le funzioni amministrative attribuite ai Comuni comprendono vari ambiti, tra cui:
- Gestione del territorio:
- Assistenza sociale: i Comuni si occupano dell’assistenza sociale, garantendo servizi di sostegno alle persone in difficoltà, come anziani, disabili e famiglie in situazioni di disagio economico.
- Servizi educativi e scolastici: i Comuni gestiscono le scuole dell’infanzia, garantendo l’accesso all’istruzione per i bambini di età prescolare, e collaborano con le altre istituzioni per l’organizzazione dei servizi educativi e scolastici.
- Servizi sanitari: i Comuni contribuiscono alla gestione dei servizi sanitari a livello locale, collaborando con le strutture sanitarie presenti sul territorio.
- Trasporti e mobilità: i Comuni si occupano dell’organizzazione e della gestione dei trasporti pubblici locali, cercando di garantire un servizio efficiente e accessibile a tutti.
- Cultura e spettacolo: i Comuni promuovono e sostengono l’attività culturale e ricreativa nel territorio, organizzando eventi, gestendo strutture culturali e valorizzando il patrimonio artistico e storico presente sul territorio.
i Comuni sono responsabili della pianificazione urbanistica, dell’edilizia residenziale pubblica, della tutela del paesaggio e dell’ambiente.
Le Province, Città metropolitane, Regioni e lo Stato, invece, hanno il compito di assicurare l’esercizio unitario delle funzioni amministrative dei Comuni, coordinando le azioni e fornendo supporto in caso di necessità. In particolare, Regioni e Stato hanno il compito di definire gli indirizzi generali delle politiche amministrative e di garantire l’armonizzazione delle decisioni a livello nazionale.
È importante sottolineare che l’articolo 118 della Costituzione italiana non attribuisce alle Province, Città metropolitane e Regioni una competenza esclusiva nelle funzioni amministrative, ma solo una funzione di coordinamento e supporto ai Comuni. Questo significa che i Comuni mantengono una certa autonomia nella gestione delle proprie funzioni, pur collaborando con gli altri enti territoriali per garantire un’esercizio unitario delle stesse.
Qual è il contenuto dellarticolo 118 della Costituzione?
L’articolo 118 della Costituzione italiana riguarda l’attribuzione delle funzioni amministrative ai Comuni. In particolare, l’articolo sottolinea che le funzioni amministrative sono affidate ai Comuni, a meno che non siano conferite a Province, Città metropolitane, Regioni o allo Stato per garantirne l’esercizio unitario. Questa attribuzione delle funzioni amministrative si basa sui principi di sussidiarietà, differenziazione ed adeguatezza.
Il principio di sussidiarietà implica che le funzioni amministrative devono essere affidate all’ente più vicino ai cittadini, che nel caso specifico sono i Comuni. Questo perché i Comuni sono più vicini alle esigenze locali e possono fornire una migliore risposta alle specificità del territorio e delle comunità che vi risiedono. Inoltre, questo principio mira a promuovere la partecipazione dei cittadini alla gestione della cosa pubblica, rendendo la governance più democratica e vicina alle persone.
Il principio di differenziazione, invece, prevede che le funzioni amministrative possano essere conferite anche ad altri enti, come Province, Città metropolitane, Regioni o allo Stato, se ciò è necessario per garantire un’esercizio unitario delle funzioni stesse. Ciò significa che alcune funzioni possono richiedere un livello di coordinamento e gestione superiore a quello offerto dai Comuni, e quindi potrebbero essere meglio gestite da enti di livello superiore.
Infine, il principio di adeguatezza implica che l’attribuzione delle funzioni amministrative ai diversi enti deve essere adeguata alle specificità del territorio e alle esigenze degli amministrati. Ciò significa che l’assegnazione delle funzioni deve tener conto delle caratteristiche e delle necessità del contesto in cui si operano, in modo da garantire una gestione efficiente ed efficace delle attività amministrative.
Cosa si intende per sussidiarietà verticale e orizzontale?
La sussidiarietà verticale si riferisce alla divisione delle competenze e delle responsabilità tra diversi livelli di governo, ad esempio il governo centrale, le regioni e i comuni. Questo principio prevede che le decisioni e le azioni siano prese al livello più vicino possibile ai cittadini, in modo che possano essere meglio adattate alle specifiche esigenze locali. In pratica, ciò significa che le decisioni politiche e l’erogazione dei servizi pubblici dovrebbero essere decentralizzate e affidate alle autorità locali in base alla loro competenza e capacità.
La sussidiarietà orizzontale, d’altra parte, si riferisce alla partecipazione e all’azione dei cittadini stessi nel soddisfare i propri bisogni e nel contribuire al benessere della comunità. Questo può avvenire attraverso forme di associazionismo, volontariato e collaborazione tra individui e gruppi. La sussidiarietà orizzontale si basa sul principio che i cittadini non sono solo destinatari passivi dei servizi pubblici, ma anche attori attivi che possono contribuire con le proprie risorse, competenze e iniziative per migliorare la qualità della vita e il benessere della comunità.
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Il principio di sussidiarietà orizzontale afferma che per la sua realizzazione è necessario stabilire una collaborazione tra soggetti pubblici e soggetti privati al fine di perseguire un interesse comune. Questo principio si basa sull’idea che l’interesse generale può essere meglio realizzato attraverso la partecipazione attiva dei cittadini e delle organizzazioni della società civile.
La sussidiarietà orizzontale si differenzia dalla sussidiarietà verticale, che riguarda la divisione delle competenze tra l’Unione Europea e gli Stati membri. Mentre la sussidiarietà verticale si concentra sulle relazioni tra i livelli di governo, la sussidiarietà orizzontale riguarda la collaborazione tra il settore pubblico e quello privato.
La sussidiarietà orizzontale si basa sull’idea che i soggetti privati possono apportare un contributo significativo nel raggiungimento degli obiettivi dell’interesse generale. Questa collaborazione può avvenire attraverso partenariati pubblico-privato, contratti di servizio o altre forme di cooperazione. L’obiettivo è quello di promuovere una gestione più efficiente e efficace delle risorse, nonché una maggiore partecipazione dei cittadini.
Ad esempio, nel settore dell’istruzione, la sussidiarietà orizzontale può implicare la collaborazione tra scuole pubbliche e organizzazioni della società civile per migliorare la qualità dell’istruzione. Le scuole possono beneficiare delle competenze e delle risorse offerte da queste organizzazioni, mentre queste ultime possono contribuire al miglioramento dell’offerta educativa. Questa forma di collaborazione può portare a risultati migliori per gli studenti e per l’intera comunità.
In conclusione, il principio di sussidiarietà orizzontale afferma che la collaborazione tra soggetti pubblici e soggetti privati è indispensabile per il raggiungimento dell’interesse generale. Questa forma di cooperazione permette di sfruttare al meglio le risorse disponibili e di coinvolgere attivamente i cittadini nella gestione delle questioni di interesse comune.
Il principio di sussidiarietà prevede che le decisioni vengano prese a livello più vicino possibile ai cittadini, solo in caso di necessità vengono prese a livello superiore.
Il principio di sussidiarietà è un principio fondamentale dell’Unione Europea che stabilisce che le decisioni devono essere prese a livello più vicino possibile ai cittadini. Questo significa che le autorità di livello inferiore, come gli enti locali, devono avere una certa indipendenza e autonomia rispetto alle autorità di livello superiore, come il governo centrale.
La finalità principale del principio di sussidiarietà è quella di garantire che le decisioni siano prese nel modo più efficace ed efficiente possibile, tenendo conto delle specificità e delle esigenze locali. Questo principio promuove la partecipazione dei cittadini e delle autorità locali nel processo decisionale, consentendo loro di avere un ruolo attivo nel plasmare le politiche che li riguardano direttamente.
Inoltre, il principio di sussidiarietà mira a evitare una concentrazione eccessiva del potere decisionale a livello centrale, cercando di bilanciare il potere tra le diverse autorità. Ciò si traduce in una distribuzione del potere decisionale che favorisce la diversità e la pluralità di punti di vista, consentendo alle autorità locali di adottare decisioni che rispondano meglio alle esigenze e alle aspettative dei cittadini che rappresentano.
In conclusione, il principio di sussidiarietà si basa sulla convinzione che le decisioni debbano essere prese al livello più appropriato, considerando le specificità locali e favorire la partecipazione dei cittadini. Questo principio contribuisce a garantire una buona governance e a promuovere la democrazia a tutti i livelli decisionali.