L’Art. 711 cpc – Procedura di separazione consensuale è un importante strumento legale che permette alle coppie di separarsi in modo amichevole e senza ricorrere a una causa giudiziaria. Grazie a questa procedura, le parti possono concordare tutti gli aspetti della separazione, come la divisione dei beni, l’affidamento dei figli e il pagamento degli alimenti. In questo post, esploreremo nel dettaglio i passaggi e i requisiti per avviare una separazione consensuale, offrendo consigli pratici e informazioni sulle spese e i tempi di questa procedura.
Come cambia la separazione con la riforma Cartabia?
Con la riforma Cartabia, la separazione coniugale subisce alcuni cambiamenti significativi. Innanzitutto, l’articolo 473 bis del Codice di Procedura Civile (CPC) stabilisce che le parti hanno la facoltà di presentare un’unica domanda di separazione o di agire prima per la separazione e successivamente per il divorzio. Questa modifica offre alle coppie la possibilità di scegliere se avviare una procedura di separazione prima di procedere al divorzio, o se presentare una domanda congiunta che includa entrambi gli aspetti.
Inoltre, la riforma Cartabia concede alle parti la facoltà di presentare una domanda congiunta oppure di agire singolarmente. Ciò significa che le coppie che desiderano separarsi possono scegliere di presentare una domanda congiunta, in cui entrambi i coniugi sono coautori della richiesta, oppure possono agire singolarmente, presentando una domanda separata. Questa modifica offre maggiore flessibilità alle coppie, consentendo loro di scegliere l’opzione che meglio si adatta alla loro situazione specifica.
Quali obblighi vengono meno con la separazione?
Attraverso la separazione, marito e moglie mantengono la qualità di coniugi, ma vengono meno alcuni obblighi che derivano dal matrimonio. Innanzitutto, viene meno l’obbligo di coabitazione, ovvero il dovere di vivere insieme sotto lo stesso tetto. Con la separazione, i coniugi possono decidere di vivere separati, ognuno nella propria residenza, senza dover condividere lo stesso spazio abitativo.
Inoltre, viene meno anche l’obbligo di fedeltà che deriva dal matrimonio. Durante la separazione, marito e moglie possono intraprendere nuove relazioni affettive o sessuali senza violare i doveri di fedeltà reciproca. Tuttavia, è importante precisare che la separazione non annulla il vincolo matrimoniale, quindi i coniugi non sono liberi di contrarre un nuovo matrimonio finché non viene pronunciato il divorzio.
Nonostante questi obblighi vengano meno, rimangono comunque alcune responsabilità che i coniugi devono mantenere. In primo luogo, ognuno dei coniugi ha l’obbligo di mantenere, educare e istruire la prole. Questo significa che entrambi i genitori devono contribuire al sostentamento economico dei figli, garantendo loro un’adeguata assistenza materiale e un’educazione adeguata.
Inoltre, l’obbligo di assistenza materiale verso il coniuge economicamente più debole rimane in vigore anche dopo la separazione. Questo significa che se uno dei coniugi ha un reddito inferiore o è economicamente dipendente dall’altro, il coniuge più abbiente dovrà fornire un adeguato sostegno finanziario per garantire un tenore di vita adeguato al coniuge meno abbiente.
In conclusione, con la separazione vengono meno i doveri di coabitazione e di fedeltà, ma rimangono l’obbligo di mantenere, educare e istruire la prole e l’obbligo di assistenza materiale verso il coniuge economicamente più debole. La separazione non annulla il vincolo matrimoniale, quindi i coniugi non sono liberi di contrarre un nuovo matrimonio finché non viene pronunciato il divorzio.
Cosa si perde con la separazione consensuale?
Con la separazione consensuale, i coniugi decidono di interrompere la convivenza matrimoniale, ma il matrimonio non viene effettivamente sciolto. Pertanto, non si perde lo status di coniuge e i diritti e doveri che ne derivano rimangono in vigore.
Uno dei principali aspetti della separazione consensuale riguarda la fine dell’obbligo di coabitazione e fedeltà tra i coniugi. Ciò significa che ognuno dei coniugi ha il diritto di vivere in una residenza separata e di intraprendere nuove relazioni affettive.
Tuttavia, nonostante la separazione, i coniugi mantengono alcuni obblighi reciproci. Innanzitutto, hanno l’obbligo di assistere materialmente il coniuge economicamente più debole. Questo si traduce nell’obbligo di fornire un assegno di mantenimento, che può essere concordato tra le parti o stabilito dal giudice, in base alle rispettive capacità economiche.
Inoltre, i coniugi separati hanno l’obbligo di mantenere, educare e istruire i loro figli. Questo implica che entrambi i genitori devono contribuire finanziariamente alle spese di sostentamento, istruzione e crescita dei figli. Anche in questo caso, l’entità del contributo può essere stabilita d’accordo tra le parti o attraverso una decisione del giudice.
È importante sottolineare che la separazione consensuale può essere un’opzione vantaggiosa per le coppie che desiderano porre fine alla convivenza matrimoniale in modo amichevole e rispettoso. Consentendo la definizione di accordi su aspetti come l’assegno di mantenimento e la cura dei figli, la separazione consensuale offre una soluzione meno conflittuale rispetto a una separazione contenziosa o a un divorzio.
Domanda: Cosa succede dopo aver firmato la separazione consensuale?
Dopo aver firmato la separazione consensuale, la coppia deve presentare la richiesta di separazione presso il Tribunale competente. La richiesta sarà quindi esaminata da un giudice che convocherà le parti ad un’udienza, in cui verrà valutato se la separazione è effettivamente consensuale e se sono tutelati gli interessi dei figli minori, se presenti.
Durante l’udienza, il giudice potrebbe chiedere ai coniugi di fornire ulteriori documenti o informazioni, se necessario. Se la separazione consensuale viene approvata dal giudice, la coppia otterrà l’autorizzazione a vivere in modo separato e a iniziare altre relazioni.
È importante sottolineare che, dopo aver firmato la separazione consensuale, trascorreranno sei mesi prima che si possa procedere al divorzio. Questo periodo di tempo è finalizzato a dare alle parti la possibilità di riflettere sulla decisione presa e, se necessario, di cercare di risolvere le eventuali controversie o di tornare insieme.
Durante i sei mesi di separazione, la coppia avrà la possibilità di stabilire gli accordi relativi alla divisione dei beni, ai contributi economici e al mantenimento dei figli. Se la coppia riesce a raggiungere un accordo su questi punti, il divorzio potrà essere effettuato in modo più semplice e veloce. Tuttavia, se le parti non riescono a concordare su questi aspetti, sarà necessario avviare una causa di divorzio contenzioso, che richiederà ulteriori procedure e potrebbe comportare costi più elevati.
In conclusione, dopo aver firmato la separazione consensuale, la coppia dovrà presentare la richiesta di separazione al Tribunale, che esaminerà la richiesta e convocherà le parti ad un’udienza. Se la separazione viene approvata, la coppia otterrà l’autorizzazione a vivere in modo separato e a iniziare altre relazioni. Dopo sei mesi, sarà possibile procedere al divorzio, a condizione che siano stati stabiliti gli accordi relativi alla divisione dei beni e al mantenimento dei figli.