Ciro rivolse allora le truppe ai suoi ordini contro il centro nemico slanciandosi egli stesso innanzi per colpire il fratello. Nella zuffa furiosa, Artaserse II Mnemone, Re di Persia, figlio di Dario II e salito al trono nel 404 a.C., è l’autore dell’Anabasi. Ebbe un regno travagliato da lotte con Greci ed Egiziani, satrapi ribelli e discordie familiari. Durante lo scontro, Artaserse II Mnemone fu ferito e Ciro trovò la morte.
Artaserse II Mnemone è una figura importante nell’antica Persia. Il suo regno fu caratterizzato da numerosi conflitti e intrighi politici. In particolare, le sue lotte con i Greci e gli Egiziani furono di grande rilevanza. Soprannominato “Mnemone” per la sua straordinaria memoria, Artaserse II è stato anche autore dell’Anabasi, una delle opere più importanti della letteratura persiana antica.
ARTASERSE II Mnemone in “Enciclopedia dell’ Arte Antica”
Artaserse II Mnemone è stato uno dei sovrani più influenti dell’antica Persia. Durante il suo regno, ha affrontato numerose sfide, tra cui la ribellione dei satrapi persiani e le tensioni con i Greci e gli Egiziani. La sua figura è stata oggetto di molte opere d’arte e testi storici, compresa l’Enciclopedia dell’Arte Antica, che ne descrive le gesta e il ruolo nella storia persiana.
La morte di Ciro nella battaglia di Cunassa:
un tragico epilogo
La morte di Ciro nella battaglia di Cunassa è stata un tragico epilogo per il famoso comandante persiano. La battaglia di Cunassa ebbe luogo nel 401 a.C. durante la spedizione dei Diecimila, un gruppo di mercenari greci che si trovavano al servizio di Ciro nella sua campagna per rovesciare il re persiano Artaserse II.
Nonostante Ciro avesse ottenuto alcuni successi iniziali, la sua ambizione di prendere il trono persiano lo portò a scontrarsi con l’enorme esercito di Artaserse II. Durante la battaglia, Ciro cercò di uccidere personalmente il re nemico, ma fu circondato dalle truppe nemiche e ucciso.
La morte di Ciro segnò la fine della sua ambizione di diventare il sovrano persiano e fu un duro colpo per i mercenari greci che lo avevano seguito. Senofonte, un soldato greco che aveva partecipato alla spedizione dei Diecimila, raccontò l’epilogo tragico della battaglia e la morte di Ciro nel suo famoso resoconto intitolato “Anabasi”.
Senofonte e l’epica battaglia di Cunassa:
la morte di Ciro
Senofonte, un soldato greco che partecipò alla spedizione dei Diecimila nel 401 a.C., fu testimone dell’epica battaglia di Cunassa e della morte di Ciro, il comandante persiano che guidava l’esercito mercenario.
Durante la battaglia, Ciro cercò di uccidere personalmente il re persiano Artaserse II, ma fu circondato dalle truppe nemiche e alla fine ucciso. Senofonte descrisse l’epilogo tragico della battaglia e la morte di Ciro nel suo famoso resoconto intitolato “Anabasi”.
Senofonte fu uno dei pochi mercenari greci a sopravvivere alla battaglia e alla successiva marcia di ritirata attraverso l’entroterra dell’Asia Minore. La sua testimonianza dettagliata dell’epica battaglia di Cunassa e della morte di Ciro è stata preziosa per la comprensione di questi eventi storici.
Il destino di Ciro nella battaglia di Cunassa:
un triste epilogo narrato da Senofonte
Il destino di Ciro nella battaglia di Cunassa fu un triste epilogo narrato dettagliatamente da Senofonte nel suo resoconto intitolato “Anabasi”. La battaglia ebbe luogo nel 401 a.C. durante la spedizione dei Diecimila, un gruppo di mercenari greci che si trovavano al servizio di Ciro nella sua campagna per rovesciare il re persiano Artaserse II.
Durante la battaglia, Ciro cercò di uccidere personalmente Artaserse II, ma fu circondato dalle truppe nemiche e ucciso. Senofonte descrisse il triste destino di Ciro e l’epilogo tragico della battaglia nel suo resoconto, fornendo una testimonianza preziosa di questi eventi storici.
La morte di Ciro segnò la fine della sua ambizione di prendere il trono persiano e fu un duro colpo per i mercenari greci che lo avevano seguito. Senofonte, uno dei pochi sopravvissuti alla battaglia e alla marcia di ritirata successiva, riuscì a raccontare in dettaglio l’epica battaglia di Cunassa e la morte di Ciro.
Ciro e la battaglia di Cunassa:
un’epica resa in greco da Senofonte
Ciro e la battaglia di Cunassa sono stati immortalati nell’epica resa in greco da Senofonte nel suo resoconto intitolato “Anabasi”. La battaglia ebbe luogo nel 401 a.C. durante la spedizione dei Diecimila, un gruppo di mercenari greci che si trovavano al servizio di Ciro nella sua campagna per rovesciare il re persiano Artaserse II.
Ciro, il comandante persiano, cercò di uccidere personalmente Artaserse II durante la battaglia, ma fu circondato dalle truppe nemiche e ucciso. Senofonte, uno dei mercenari greci che partecipò alla spedizione, raccontò l’epica battaglia di Cunassa e la morte di Ciro nel suo resoconto in greco, fornendo una testimonianza preziosa di questi eventi storici.
La morte di Ciro segnò la fine della sua ambizione di prendere il trono persiano e fu un evento di grande rilevanza storica. Senofonte, con la sua scrittura epica, ha reso omaggio a Ciro e alla battaglia di Cunassa, contribuendo a preservare la memoria di questi eventi per le generazioni future.
Cunassa:
il luogo in cui Ciro perde la vita nella famosa battaglia
Cunassa è il luogo in cui Ciro perse la vita nella famosa battaglia che ebbe luogo nel 401 a.C. durante la spedizione dei Diecimila. Questo luogo è diventato famoso per essere il teatro della morte del comandante persiano Ciro, che cercava di rovesciare il re Artaserse II e prendere il controllo del trono persiano.
Durante la battaglia, Ciro cercò di uccidere personalmente Artaserse II, ma fu circondato e ucciso dalle truppe nemiche. La sua morte segnò la fine della sua ambizione e fu un momento cruciale nella storia dell’antica Persia.
Cunassa, con il suo significato storico, è diventato un luogo di interesse per gli appassionati di storia e archeologia. Nonostante la sua importanza, le informazioni su Cunassa e sulla battaglia che si svolse lì sono principalmente basate sui resoconti di testimoni oculari come Senofonte, un soldato greco che partecipò alla spedizione dei Diecimila.