D’ALTRONDE O DALTRONDE? La forma corretta è d’altronde, con la preposizione semplice da soggetta a elisione prima dell’avverbio di luogo altronde. La forma daltronde, risultato di una univerbazione, è oggi da considerarsi errata.
La locuzione “d’altronde” è comunemente utilizzata per introdurre una considerazione o una spiegazione che si aggiunge a quanto detto precedentemente. È un’espressione che si trova spesso in contesti formali o scritti, ma può essere utilizzata anche nella lingua parlata.
La preposizione “da” prima di “altronde” subisce l’elisione, cioè viene omessa la vocale “a”. Questa elisione è comune in italiano quando una parola termina con una vocale e la parola successiva inizia con una vocale. Ad esempio, si dice “d’amore” invece di “da amore” e “d’acqua” invece di “da acqua”.
La forma “daltronde”, invece, è il risultato di una univerbazione, cioè della fusione di due parole in una sola. Tuttavia, questa forma è considerata errata secondo le regole grammaticali dell’italiano. È importante quindi utilizzare correttamente la forma “d’altronde” per evitare errori di scrittura.
Perché si dice daltronde?
La locuzione avverbiale “d’altronde” viene utilizzata per indicare un’idea di contrapposizione o di concessione rispetto a quanto è stato detto precedentemente. Può essere considerata un sinonimo dei termini “tuttavia”, “d’altra parte”, “però” o “ma”.
L’origine di questa locuzione risiede nell’unione della preposizione semplice “da” con l’avverbio di luogo “altronde”, con l’elisione della lettera “a” segnalata tramite l’apostrofo. Questa forma contratta è ormai diventata di uso comune nella lingua italiana.
“D’altronde” viene utilizzata per introdurre un’argomentazione o un’idea che si oppone o che si contrappone a quanto è stato detto precedentemente. Può essere utilizzata per sottolineare un’opinione diversa da quella espressa in precedenza o per introdurre un’informazione aggiuntiva che potrebbe cambiare o influenzare la situazione in esame.
Ad esempio, se si sta discutendo di una situazione complessa e qualcuno sostiene una determinata posizione, un altro potrebbe utilizzare “d’altronde” per introdurre un argomento che contraddice o che offre una prospettiva diversa su quella posizione. In tal caso, l’utilizzo di “d’altronde” serve a sottolineare che esiste un’altra opinione o un’altra prospettiva da considerare.
In conclusione, “d’altronde” è una locuzione avverbiale che viene utilizzata per introdurre un’argomentazione o un’idea che si oppone o che si contrappone a quanto è stato detto precedentemente. Deriva dall’unione della preposizione semplice “da” con l’avverbio di luogo “altronde”, con l’elisione della lettera “a”.
Domanda: Qual è il sinonimo di daltronde?
D’altronde è un’espressione usata per introdurre un’idea che si aggiunge o si contrappone a quanto appena detto. Sinonimi di d’altronde includono “ad ogni modo”, “comunque”, “d’altra parte”, “d’altro canto”, “del resto” e “peraltro”.
Ad ogni modo, è importante notare che questi sinonimi possono essere utilizzati in modo intercambiabile solo in determinati contesti. Ad esempio, “ad ogni modo” può essere usato per introdurre una nuova considerazione o per riassumere un punto precedente. “Comunque” può essere utilizzato per indicare una contrapposizione o un’opinione diversa rispetto a quanto detto in precedenza. “D’altra parte” e “d’altro canto” sono usati per presentare un’altra prospettiva o un’idea contrastante. “Del resto” è usato per aggiungere informazioni o per enfatizzare un punto importante. “Peraltro” può essere usato per introdurre un fatto o una considerazione aggiuntiva.
In conclusione, d’altronde ha diversi sinonimi che possono essere utilizzati per esprimere lo stesso concetto. Tuttavia, è importante considerare il contesto e scegliere il sinonimo più appropriato in base al significato e all’uso specifici nella frase o nel testo.
Come daltronde? La frase corretta potrebbe essere: Come daltronde?
Si scrive d’altronde con l’apostrofo.
Si tratta di una locuzione avverbiale che deriva dall’accorpamento di “di altronde”. L’Accademia della Crusca indica daltronde come forma rara e desueta. Il nostro consiglio è di utilizzare la forma d’altronde, con l’apostrofo, che è senza dubbio quella corretta!
L’uso dell’apostrofo è necessario per evitare la duplicazione della vocale “i” che si trova alla fine di “di” e all’inizio di “altronde”. L’apostrofo serve a segnalare l’elisione della vocale “i” di “di”, così da evitare la cacofonia.
Pertanto, quando si vuole esprimere il concetto di “inoltre”, “per di più” o “poi”, è consigliabile utilizzare la forma corretta d’altronde, anziché daltronde. L’apostrofo è fondamentale per garantire la correttezza linguistica e rendere la frase più scorrevole.
In conclusione, la forma corretta è d’altronde, con l’apostrofo, che è quella consigliata dall’Accademia della Crusca.