Francesismi usati in italiano: scopri quanti ne conosci!

I francesismi non adattati sono parole o espressioni prese in prestito dalla lingua francese e utilizzate comunemente in italiano senza subire alcuna modifica. Questi francesismi sono entrati a far parte del vocabolario italiano grazie all’influenza della cultura francese nel corso dei secoli. Ecco alcuni esempi di francesismi non adattati:

  • Gaffe: equivale a “figuraccia” in italiano. Questa parola deriva dal francese “gaffe” che indica un errore o una svista che porta a situazioni imbarazzanti o impreviste.
  • Moquette: si riferisce a un tappeto usato per la pavimentazione. La parola “moquette” deriva dal francese “moquette” che indica una copertura morbida per il pavimento.
  • Nonchalance: indica un atteggiamento di distaccata indifferenza. Questa parola deriva dal francese “nonchalance” che significa “non importare” o “non preoccuparsi”.
  • Roulette: si riferisce a un apparecchio utilizzato per il gioco d’azzardo. La parola “roulette” deriva dal francese “roulette” che significa “piccola ruota” e si riferisce al dispositivo presente nei giochi di fortuna.
  • Menu: indica l’insieme di cibi e bevande offerti da un ristorante. Questa parola deriva dal francese “menu” che indica un elenco dei piatti disponibili in un ristorante o in un evento.
  • Toilette: si riferisce al bagno. Questa parola deriva dal francese “toilette” che indica la stanza o il luogo dove si svolgono le necessità fisiologiche.

Altre voci di origine francese che sono entrate a far parte della lingua italiana sono adattate in modo più o meno completo, acquisendo spesso una pronuncia e una grafia italiane. Questi francesismi arricchiscono il vocabolario italiano e riflettono l’influenza culturale e linguistica della Francia sul nostro paese.

Quali sono le parole francesi che si usano in italiano?

Parole francesi usate in italiano

La lingua francese ha avuto una grande influenza sulla lingua italiana, specialmente nel campo della gastronomia e della moda. Ecco alcune parole francesi comuni che usiamo regolarmente in italiano:

Baguette: Se pensi alla baguette, tipo di pane francese per eccellenza, difficilmente lo sentiamo chiamare con i corrispettivi italiani baghetta o francesino, seppure esistenti.

Escargot: Un altro termine francese che usiamo in italiano è escargot, che significa “lumaca”. Questo piatto a base di lumache è particolarmente apprezzato in Francia e in molti altri paesi.

Menu à la carte: Quando andiamo al ristorante, spesso troviamo la formula “menu à la carte”, che significa che possiamo scegliere i piatti che preferiamo dal menu.

Croissant vs brioche: Quando si tratta di colazione, spesso ci troviamo di fronte alla scelta tra un croissant o una brioche. Entrambi i termini sono di origine francese e indicano tipi diversi di dolci da colazione.

Tartare: La tartare è un piatto a base di carne cruda tritata finemente e condita con vari ingredienti. Questo termine francese è diventato molto popolare anche in italiano.

Purè: Quando parliamo di purè di patate, usiamo il termine francese “purè” invece di “purea” o “pappa”.

Bidet: Anche il bidet, l’apparecchio per l’igiene intima, ha un nome di origine francese.

Il francese in camera da letto: Infine, alcune parole francesi sono entrate nel linguaggio comune per riferirsi a oggetti o azioni specifiche in camera da letto. Ad esempio, “chaise longue” significa “poltrona lunga” e “commode” significa “cassettiera”.

Questi sono solo alcuni esempi di parole francesi che usiamo regolarmente in italiano. La lingua francese ha lasciato un’impronta significativa sulla nostra lingua, arricchendola con termini che utilizziamo nella vita di tutti i giorni.

Quali effetti ebbe linfluenza del francese sulla lingua italiana?

L’influenza del francese sulla lingua italiana ha avuto numerosi effetti che hanno contribuito a arricchire e trasformare il lessico, la fonetica, la morfologia e la sintassi.

Dal punto di vista lessicale, il francese ha apportato un grande numero di prestiti linguistici, soprattutto nel campo della moda, della cucina, delle arti, della politica e dell’amministrazione. Parole come “abito”, “cappotto”, “giacca”, “boutique”, “café”, “restaurant”, “menu”, “teatro”, “pittura”, “arte”, “governo” e “parlamento” sono solo alcuni esempi di parole di origine francese che sono diventate parte integrante del vocabolario italiano.

Dal punto di vista fonetico, l’influenza francese ha portato alla diffusione di suoni e fonemi che non esistevano in italiano, come la pronuncia delle vocali nasali e delle consonanti fricative come /ʒ/ e /ʃ/. Questi suoni sono diventati parte della fonetica italiana e sono presenti in parole come “champagne”, “garage”, “baguette” e “pastiche”.

Dal punto di vista morfologico, sono di origine francese alcuni suffissi come -iere (lat. -arius), che indica il mestiere o la professione di una persona, come “giornalista”, “avvocato” e “pompiere”. Altri esempi sono il suffisso -aggio (lat. -aticum), che indica un insieme di cose o un’azione, come “viaggio” e “cambiamento”, e il suffisso -tore (lat. -tor), che indica l’agente di un’azione, come “lettore”, “scrittore” e “attore”.

Infine, l’influenza francese ha avuto un impatto significativo anche sulla sintassi italiana. Si sono verificate modifiche nella struttura delle frasi e nell’ordine delle parole, ad esempio nell’uso del pronome “si” come riflessivo o come indeterminativo, come in “si lava le mani” o “si mangia bene qui”.

In conclusione, l’influenza del francese sulla lingua italiana è stata così profonda da coinvolgere non solo il lessico, ma anche la fonetica, la morfologia e la sintassi. Questi effetti hanno contribuito a arricchire e trasformare la lingua italiana, rendendola più ricca e variegata.

Cosa vuol dire scusate il francesismo?

Cosa vuol dire scusate il francesismo?

La frase “scusate il francesismo” è un’espressione ironica che viene utilizzata per attenuare e sdrammatizzare l’uso di una parolaccia o di un linguaggio volgare. L’ironia deriva dal fatto che il francese è spesso considerata una lingua “dolce e melodica”, quindi l’uso di un termine francese al posto di una parolaccia può sembrare più gentile o raffinato.

Questa espressione viene spesso utilizzata nell’ambito informale o colloquiale, dove si potrebbe usare un linguaggio più colorito o volgare per esprimere frustrazione, rabbia o sorpresa. Ad esempio, se qualcuno commette un errore o dice qualcosa di sconcertante, qualcuno potrebbe rispondere con un sorriso ironico dicendo “Scusate il francesismo, ma mi sembra proprio una cazzata!”.

È importante sottolineare che l’uso di questa espressione non implica che il francese sia effettivamente una lingua volgare o che i francesi siano più propensi ad usare un linguaggio colorito. È semplicemente un modo di usare l’ironia per sdrammatizzare l’uso di parole o espressioni forti.

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