La locuzione “tutt’al più” (raro tuttalpiù) viene utilizzata per indicare il massimo limite o l’ipotesi meno favorevole di una determinata situazione. È spesso utilizzata per sottolineare che un evento o una circostanza potrebbe avere un esito negativo, ma che comunque non supererà una certa soglia o limite.
Ad esempio, si può dire: “Il prezzo di questo prodotto sarà tutt’al più di cento euro”, per indicare che il prezzo massimo sarà proprio cento euro e non supererà questa cifra.
In altre situazioni, la locuzione “tutt’al più” può essere utilizzata per indicare che, in caso di fallimento o insuccesso, ci si potrà rimettere in una situazione precedente o tornare indietro. Ad esempio: “Prova questa strada, tutt’al più torneremo indietro se non funziona”.
La locuzione “tutt’al più” può essere utilizzata in vari contesti, sia nella comunicazione parlata che in quella scritta. È un modo efficace per esprimere un limite massimo o un’ipotesi meno favorevole, ma allo stesso tempo rassicurante perché sottolinea che le conseguenze non saranno estreme.
Come si scrive tuttora Treccani?
La parola corretta è “tuttora”, scritta senza apostrofo. Questa è la grafia corrente nell’italiano contemporaneo. L’apostrofo viene invece utilizzato nella forma “tutt’ora”, che è considerata antiquata.
La parola “tuttora” è un’univerbazione, ovvero una parola composta da due elementi che si sono fusi in un’unica parola. Questo fenomeno linguistico è molto comune nell’evoluzione della lingua italiana.
Ad esempio, si può utilizzare la parola “tuttora” per indicare che qualcosa continua ad essere valido o presente nel presente.
Esempi di utilizzo corretto possono essere: “La lapide si vede tuttora sulla facciata del palazzo” o “Risento tuttora di quella caduta”. In entrambi i casi, la parola “tuttora” indica che l’oggetto o l’esperienza descritta è ancora presente o valida nel presente.
Qual è il significato secondo Treccani?
Il termine “qual” è una forma abbreviata di “qualcuno” o “qualcosa”. Può essere usato sia al singolare che al plurale, sia al maschile che al femminile. Può essere riferito a una persona o a una cosa e viene utilizzato principalmente come soggetto di una frase, ma può anche essere usato come complemento. Ad esempio, si può dire “cercavo qualcuno che mi aiutasse” o “c’erano delle mosche che mi davano noia”. In entrambi i casi, “qualcuno” e “qualcosa” possono essere sostituiti con “qual” senza alterare il significato della frase. Questo termine è molto versatile e può essere utilizzato in molti contesti diversi.
In generale, “qual” viene utilizzato per indicare una persona o una cosa non specificata in modo preciso. Può essere usato per fare riferimento a qualcuno o qualcosa di cui si sta parlando in modo generico o non definito. Ad esempio, si può dire “ho visto qualcuno che mi sembrava familiare” o “mi serve qualcosa da mangiare”. In entrambi i casi, si fa riferimento a una persona o a una cosa senza specificarne l’identità o le caratteristiche specifiche. Questo rende il termine “qual” molto utile quando si vuole essere vaghi o non si ha bisogno di fornire dettagli specifici.
Come ad esempio Treccani?
Treccani è un’enciclopedia italiana che fornisce informazioni su una vasta gamma di argomenti. È considerata una delle fonti più autorevoli nel campo dell’enciclopedia italiana ed è spesso citata come riferimento da studiosi, accademici e professionisti. Essere citati come Treccani significa essere riconosciuti come un’autorità nel proprio campo e avere una reputazione di alta qualità e precisione. Questo può essere particolarmente importante per gli autori, gli studiosi e gli esperti che cercano di stabilire la loro credibilità e di fornire informazioni accurate e affidabili.
Essere presi come esempio da Treccani significa essere considerati un modello di riferimento da seguire. Questo può riguardare sia il contenuto che la presentazione. Ad esempio, un autore potrebbe cercare di scrivere come Treccani, adottando uno stile chiaro, preciso e ben organizzato. Allo stesso modo, un artista potrebbe essere ispirato dalla qualità e dalla maestria delle opere d’arte presentate in Treccani, cercando di raggiungere lo stesso livello di eccellenza.
Essere citati o presi come esempio da Treccani può essere un segno di prestigio e successo. Essere riconosciuti come un punto di riferimento da un’istituzione rispettata come Treccani può aprire molte opportunità e confermare la propria reputazione. Tuttavia, è importante ricordare che essere citati come Treccani non significa necessariamente essere identici o imitare ciecamente l’enciclopedia. È importante sviluppare il proprio stile e la propria voce, utilizzando Treccani come punto di riferimento e fonte di ispirazione per raggiungere i propri obiettivi.
Qual è il sinonimo di oltretutto?
Oltretutto è un avverbio che indica un’aggiunta a quanto è stato detto o a quanto è già noto. Può essere sostituito con sinonimi come “inoltre”, “oltre a ciò”, “perdipiù” e “per giunta”. Questi sinonimi esprimono l’idea di aggiungere ulteriori informazioni o punti di vista a quanto è già stato detto.
Inoltre, è possibile utilizzare anche espressioni come “d’altra parte”, “d’altro canto”, “d’altronde”, “peraltro” e “tra l’altro” per indicare un’aggiunta o un’ulteriore considerazione su un argomento.
Ad esempio, se stiamo discutendo di un film e vogliamo aggiungere un ulteriore punto di vista, possiamo dire: “Il film ha una trama interessante, è ben recitato e, oltretutto, ha anche una colonna sonora eccezionale”. In questo caso, l’uso di “oltretutto” indica che stiamo aggiungendo un ulteriore elemento positivo al film, oltre a quanto già detto.