Mark to market: significato e definizione

L’espressione mark to market, tradotta dall’inglese all’italiano come “marcare il mercato”, è un principio contabile utilizzato per determinare il valore delle attività e delle passività finanziarie iscritte nel bilancio di aziende e banche. Questo principio prevede che tali valori siano stabiliti in base ai prezzi correnti che si formano sul mercato.

Attraverso il mark to market, le aziende e le banche sono tenute a valutare le loro attività (come azioni, obbligazioni, derivati, etc.) e le loro passività (come prestiti, debiti, etc.) al valore di mercato al momento della chiusura del bilancio. Questo approccio consente di riflettere in modo più accurato la situazione finanziaria di un’azienda o di una banca, poiché i valori di mercato sono generalmente più aggiornati rispetto ai valori storici o ai costi di acquisto.

Il mark to market può influenzare significativamente il bilancio di un’azienda o di una banca, poiché i valori delle attività e delle passività possono fluttuare nel tempo. Ad esempio, se il valore di mercato di un’azione detenuta da un’azienda aumenta rispetto al suo valore di acquisto, il mark to market aumenterà il valore dell’attività nel bilancio. Al contrario, se il valore di mercato diminuisce, il mark to market ridurrà il valore dell’attività nel bilancio.

Il mark to market è particolarmente rilevante nel settore finanziario, dove le istituzioni sono spesso esposte a rischi di mercato. Utilizzando questo principio contabile, le banche possono avere una visione più accurata del loro patrimonio netto e della loro solvibilità, consentendo loro di prendere decisioni informate sulle loro attività e passività finanziarie.

Mark to market: cos’è e come funziona la contabilizzazione

Il mark to market è un metodo utilizzato per valutare gli asset e i passivi finanziari in base al loro valore di mercato corrente. Questo approccio consente di registrare i cambiamenti nel valore degli strumenti finanziari nel bilancio aziendale. In pratica, il mark to market implica che gli asset e i passivi finanziari vengano valutati al loro valore di mercato attuale anziché al valore di acquisto o al costo storico.

La contabilizzazione del mark to market avviene attraverso l’aggiornamento periodico dei valori degli strumenti finanziari nel bilancio aziendale. Ad esempio, se una società detiene azioni che sono aumentate di valore rispetto al loro costo di acquisto, il mark to market richiede che queste azioni siano valutate al loro valore di mercato attuale. Al contrario, se il valore delle azioni è diminuito, il mark to market richiede una riduzione del loro valore nel bilancio aziendale.

Esempi di mark to market nella pratica contabile

Esempi di mark to market nella pratica contabile

Un esempio comune di mark to market nella pratica contabile riguarda gli investimenti azionari di una società. Se una società detiene azioni di un’altra società, queste azioni devono essere valutate al loro valore di mercato corrente. Se il valore delle azioni aumenta, la società registra un guadagno nel suo bilancio. Al contrario, se il valore delle azioni diminuisce, la società registra una perdita. Questo aggiornamento periodico del valore delle azioni è un esempio di mark to market.

Un altro esempio di mark to market riguarda i contratti di derivati. Se una società ha stipulato un contratto di derivato per coprire il rischio di fluttuazione dei tassi di cambio, il valore di mercato di questo contratto sarà valutato regolarmente utilizzando il mark to market. Se il valore del contratto aumenta, la società registra un guadagno. Se il valore del contratto diminuisce, la società registra una perdita.

Mark to market e fair value: qual è la differenza?

Mark to market e fair value: qual è la differenza?

Il mark to market e il fair value sono concetti strettamente correlati, ma non sono la stessa cosa. Mentre entrambi si riferiscono alla valutazione degli strumenti finanziari al loro valore di mercato corrente, il mark to market è più specifico e implica un aggiornamento periodico dei valori nel bilancio aziendale. D’altra parte, il fair value è un concetto più ampio che si riferisce al valore che gli acquirenti e i venditori concorderebbero per un asset o un passivo finanziario in una transazione normale e competitiva.

Il mark to market è spesso utilizzato per determinare il fair value degli strumenti finanziari, ma il fair value può anche essere determinato utilizzando altri metodi, come il fair value basato sui flussi di cassa futuri o il fair value basato sulle transazioni comparabili di strumenti simili. Mentre il mark to market è un approccio più immediato e basato sul valore di mercato corrente, il fair value può considerare una gamma più ampia di fattori e può essere utilizzato per valutare gli strumenti finanziari in situazioni in cui non è disponibile un mercato attivo.

Come calcolare il mark to market: formula e metodologia

Come calcolare il mark to market: formula e metodologia

Il calcolo del mark to market dipende dal tipo di strumento finanziario che si sta valutando. Tuttavia, in generale, il mark to market può essere calcolato sottraendo il valore di mercato attuale del bene dal suo valore di acquisto o costo storico. La formula può essere espressa come:

Mark to Market = Valore di mercato attuale – Valore di acquisto o costo storico

Ad esempio, se una società ha acquistato azioni a un prezzo di 10 euro ciascuna e il valore di mercato attuale di queste azioni è di 15 euro ciascuna, il mark to market delle azioni sarebbe di 5 euro ciascuna.

La metodologia per il calcolo del mark to market può variare a seconda del tipo di strumento finanziario e delle regole contabili applicabili. Ad esempio, per i contratti di derivati, il mark to market può essere calcolato utilizzando i prezzi di mercato correnti o i modelli di valutazione appropriati.

L’impatto del mark to market sui derivati nel bilancio aziendale

Il mark to market può avere un impatto significativo sui derivati nel bilancio aziendale. Poiché i derivati sono strumenti finanziari che dipendono dal valore di altri asset sottostanti, il mark to market viene comunemente utilizzato per valutare i derivati al loro valore di mercato corrente.

Le fluttuazioni nel valore dei derivati possono influenzare il bilancio aziendale in diversi modi. Ad esempio, se il valore di un contratto di derivato aumenta, la società registra un guadagno nel suo bilancio. Al contrario, se il valore del contratto diminuisce, la società registra una perdita. Queste fluttuazioni possono influire sul reddito netto della società e sul valore del patrimonio netto.

Inoltre, il mark to market dei derivati può anche influenzare la gestione del rischio aziendale. Monitorando regolarmente il valore dei derivati attraverso il mark to market, le società possono prendere decisioni informate sulla gestione del rischio e adottare misure appropriate per proteggere il proprio bilancio.

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