La grafia corretta è quella separata, cioè costituita dalle due preposizioni “per” e “di” e dall’avverbio “più”, mentre quella con univerbazione è considerata non corretta. PER DI PIÙ: locuzione avverbiale con grafia corretta. PERDIPIÙ: forma univerbata errata.
Quando si scrive “per di più”, si intende indicare un’aggiunta, un ulteriore elemento che si aggiunge a quanto già specificato. Questa espressione può essere utilizzata in diversi contesti, come ad esempio:
- In un testo narrativo:
- In un discorso o una presentazione: “Questo prodotto offre numerosi vantaggi: è resistente, facile da utilizzare e, per di più, ha un prezzo conveniente.”
- In una discussione: “Hai già provato questo ristorante? È fantastico! Il cibo è delizioso e, per di più, il servizio è impeccabile.”
“La giornata era già stata piuttosto complicata, per di più iniziarono a piovere a dirotto.”
È importante ricordare che la corretta grafia di questa locuzione avverbiale è “per di più” e non “perdi più”. Utilizzare la forma univerbata “perdi più” è considerato un errore ortografico.
La frase corretta è: Come si scrive per lo più o perlopiù?
La frase corretta è “perlopiù”. Questo termine è un avverbio che indica “nella maggior parte dei casi” o “di solito”. È anche corretto scrivere “per lo più”, che ha lo stesso significato.
“Perlopiù” può essere utilizzato per descrivere una situazione o un’azione che avviene nella maggior parte dei casi. Ad esempio, si può dire “Vado a cena al ristorante perlopiù la domenica”, indicando che di solito si va a cena al ristorante la domenica.
Altre parole che hanno un significato simile a “perlopiù” sono “di solito”, “generalmente”, “il più delle volte”, “in genere”, “prevalentemente” e “solitamente”.
In conclusione, sia “perlopiù” che “per lo più” sono forme corrette che possono essere utilizzate per indicare che qualcosa avviene nella maggior parte dei casi.
La frase corretta sarebbe: Come si scrive peraltro?
La forma corretta della frase è “Come si scrive peraltro?”. “Peraltro” è un avverbio che viene scritto in una sola parola, senza spazio tra “per” e “altro”.
L’avverbio “peraltro” è utilizzato per introdurre una considerazione aggiuntiva o un’informazione ulteriore rispetto a quanto è stato detto in precedenza. Ha un valore avversativo-limitativo, cioè indica una limitazione o un’opposizione parziale rispetto a ciò che è stato detto in precedenza.
Ad esempio, se qualcuno dice: “Mi piace molto il cinema italiano, peraltro non mi piace il genere commedia”, sta indicando che, nonostante gli piaccia il cinema italiano, ha una preferenza diversa per quanto riguarda il genere commedia.
Come si scrive: Nonostante o non ostante?
Nonostante e non ostante sono due espressioni sinonime che possono essere usate indistintamente per introdurre una circostanza avversativa o contrastiva. Entrambe le forme sono corrette, ma la forma “nonostante” è più comune e preferita nella lingua italiana contemporanea.
Ecco alcune forme unite e separate che possono essere utilizzate come sinonimi di “nonostante”:
– nondimeno (forma unita)
– non di meno (forma separata)
– nonostante (forma separata, più comune)
– non ostante (forma separata, meno comune)
– oltremisura (forma separata, meno comune)
– oltre misura (forma separata, anticamente oltra misura)
– oltremodo (forma unita)
– oltre modo (forma separata, meno comune, anticamente oltra misura)
Ad esempio, si può dire sia “Nonostante la pioggia, sono uscito” che “Non ostante la pioggia, sono uscito”. Entrambe le forme sono corrette, ma la prima è più comune e preferita.
In conclusione, sia “nonostante” che “non ostante” sono forme corrette per introdurre una circostanza avversativa o contrastiva. Tuttavia, “nonostante” è la forma più comune e preferita nella lingua italiana contemporanea.
Come si scrive “perdipiù” correttamente?
“Perdipiù” si scrive correttamente con la doppia “p” e l’accento sulla “i”. Questa è la forma corretta di scrittura secondo le regole dell’ortografia italiana.
Perdipiù: significato e utilizzo corretto
Il termine “perdipiù” è un avverbio italiano che significa “inoltre” o “in aggiunta”. Viene utilizzato per indicare una quantità, una qualità o un’azione che si aggiunge a ciò che è stato già menzionato. Ad esempio: “Mi piace il gelato al cioccolato, perdipiù preferisco quello alla fragola”.
Perdipiù: sinonimi e frasi di esempio
Alcuni sinonimi di “perdipiù” sono: “inoltre”, “in aggiunta”, “oltretutto”, “ancora”, “in più”. Ecco alcune frasi di esempio che mostrano l’utilizzo di “perdipiù”:
- Ho già comprato il pane, perdipiù devo andare a prendere il latte.
- La cena era deliziosa e, perdipiù, il dolce era eccezionale.
- Ho studiato per l’esame per giorni, perdipiù ho fatto un ripasso prima di entrare in aula.
Perdipiù o “per di più”: quale forma è corretta?
Sia “perdipiù” che “per di più” sono forme corrette e ampiamente utilizzate nella lingua italiana. Entrambe le forme hanno lo stesso significato e possono essere usate in modo intercambiabile. La scelta tra le due forme dipende principalmente dallo stile e dalla preferenza personale.
Perdipiù: definizione e uso secondo il dizionario Treccani
Secondo il dizionario Treccani, “perdipiù” è un’avverbio che significa “inoltre” o “in aggiunta”. Viene utilizzato per indicare una quantità, una qualità o un’azione che si aggiunge a ciò che è stato già menzionato. È una forma arcaica dell’avverbio “per di più”.