Nell’agosto del 1946 era morto a Barcellona, a seguito delle complicazioni di una appendicite, il piccolo Romano. Roberto Rossellini fu lacerato dalla perdita che non superò mai: per tutta la vita portò sempre nel portafoglio il guanto di lana del figlio.
Roberto Rossellini, uno dei più grandi registi italiani del XX secolo, è noto per le sue opere neorealiste che hanno contribuito a definire il cinema italiano. Nato il 8 maggio 1906 a Roma, Rossellini ha iniziato la sua carriera nel cinema negli anni ’30, lavorando come assistente di regia e sceneggiatore.
È stato nel dopoguerra, però, che Rossellini ha raggiunto la fama internazionale con il suo capolavoro “Roma città aperta” del 1945. Questo film, insieme ad altri come “Paisà” (1946) e “Germania anno zero” (1948), ha segnato l’inizio del movimento neorealista italiano, che si concentrava sulla rappresentazione realistica della vita quotidiana e delle difficoltà dell’Italia post-bellica.
Ma la morte del figlio Romano ha avuto un profondo impatto sulla vita e sulla carriera di Rossellini. La sua sofferenza personale si rifletteva spesso nei suoi film successivi, che affrontavano temi come la perdita, la famiglia e la ricerca di significato nella vita.
Nonostante questa tragedia, Rossellini ha continuato a lavorare nel cinema per il resto della sua vita, dirigendo numerosi film di successo come “Stromboli” (1950), “Viaggio in Italia” (1954) e “Roma, città aperta” (1970). Ha anche avuto una relazione molto pubblica con l’attrice Ingrid Bergman, con la quale ha avuto tre figli.
La sua influenza sul cinema italiano e internazionale è stata enorme, e il suo stile innovativo e realistico ha ispirato molti registi successivi. Rossellini è stato anche un pioniere del cinema documentario, producendo una serie di film storici e educativi.
Roberto Rossellini è morto il 3 giugno 1977 a Roma, all’età di 71 anni, lasciando un’eredità duratura nel mondo del cinema.
Robertino Rossellini vive a Roma.
Robertino Rossellini, figlio di Roberto Rossellini e nipote di Ingrid Bergman, vive attualmente a Roma. È un noto regista e sceneggiatore italiano, noto per i suoi contributi al cinema neorealista italiano. La sua carriera è stata caratterizzata da numerosi successi, tra cui il film “Roma città aperta” del 1945 e “Paisà” del 1946. Ha anche lavorato a Hollywood, dirigendo film come “Viaggio in Italia” del 1954 e “La paura” del 1954. È stato sposato tre volte e ha avuto quattro figli.
La sua ex moglie, Isabella Rossellini, è anche un’attrice e modella di successo. Oggi, Isabella vive a New York con i suoi due figli, Elettra e Roberto Jr. Si sono trasferiti in una fattoria di Brookhaven, una tenuta di oltre 11 ettari a Long Island. La famiglia trascorre il suo tempo in questa tenuta, godendo di una vita semplice e tranquilla lontano dalla frenesia della città. Isabella è anche una food writer e food editor, con una passione per la cucina e la scrittura culinaria. Elettra, sua figlia, ha seguito le sue orme ed è anche una food writer di successo. Roberto Jr., d’altra parte, è un fotografo e modello. Insieme, la famiglia Rossellini ha trovato la felicità in questa tenuta, godendo della bellezza della natura e della tranquillità della campagna.
Chi è la moglie di Roberto Rossellini?
La moglie di Roberto Rossellini è stata la famosa attrice svedese Ingrid Bergman. Il loro matrimonio è durato dal 1950 al 1957 e hanno avuto tre figli insieme: Isabella, Isotta e Roberto. Ingrid Bergman era considerata una delle più grandi icone del cinema degli anni ’40 e ’50, conosciuta per la sua bellezza e il suo talento artistico. La loro relazione è stata molto discussa all’epoca, poiché entrambi erano già sposati quando si sono incontrati sul set del film “Stromboli” nel 1949. La loro storia d’amore è stata motivo di scandalo, in quanto entrambi hanno divorziato dai loro partner e si sono sposati poco dopo. Tuttavia, nonostante le difficoltà, il loro matrimonio è durato diversi anni prima di concludersi con un divorzio nel 1957. Ingrid Bergman e Roberto Rossellini hanno continuato a collaborare in diversi film anche dopo la fine del loro matrimonio, dimostrando che il loro legame artistico era rimasto forte nonostante le loro divergenze personali.