Il capicollo, o capocollo, è un insaccato prodotto utilizzando un taglio di carne ricavato dal dorso del collo del maiale, da cui si fa derivare il nome. In Campania la sua produzione è diffusa in tutta la regione, in particolare nelle aree interne come la Bassa Irpinia, l’entroterra napoletano, l’alto casertano.
Il capicollo è caratterizzato da una carne magra e morbida, con un sapore intenso e aromatico. Viene stagionato per diversi mesi, durante i quali sviluppa un gusto unico e una consistenza morbida ma compatta.
È possibile consumare il capicollo sia crudo che cotto. Spesso viene utilizzato per preparare antipasti, sandwich o per arricchire insalate e piatti di pasta. Inoltre, il capicollo è un ingrediente molto apprezzato nelle pizze tradizionali napoletane.
La produzione del capicollo avviene seguendo un processo artigianale, nel rispetto delle tradizioni locali. Dopo la macellazione del maiale, la carne viene salata e speziata con una miscela di aromi tipici della zona. Successivamente, viene insaccata in budella naturali e legata a mano. Infine, il capicollo viene lasciato stagionare per alcuni mesi, durante i quali acquisisce il suo caratteristico sapore e aroma.
Nel mercato italiano, il capicollo viene venduto sia intero che affettato. Il prezzo varia in base alla qualità e alla provenienza, ma generalmente si aggira intorno ai 20-30 euro al chilo per il capicollo intero e 25-35 euro al chilo per il capicollo affettato.
È importante conservare il capicollo in un luogo fresco e asciutto, preferibilmente avvolto in un canovaccio di cotone o carta da forno. In questo modo si preserva la sua freschezza e si evita la formazione di muffe.
In conclusione, il capicollo, o capocollo, è un prelibato insaccato prodotto in Campania, particolarmente diffuso nelle aree interne della regione. La sua carne magra e morbida, unita al suo sapore intenso e aromatico, lo rendono un ingrediente molto apprezzato nella cucina italiana.
Qual è la differenza tra la coppa e il capocollo?
La differenza tra la coppa e il capocollo risiede principalmente nella denominazione e nell’area geografica in cui vengono prodotti. La coppa è il termine utilizzato per indicare questo particolare taglio di carne suina nel nord Italia, mentre nel centro-sud viene chiamato capocollo.
Entrambi i salumi sono realizzati con il maiale, ma la coppa o il capocollo sono ricavati da parti diverse dell’animale. La coppa è ottenuta dalla parte superiore del collo del maiale, mentre il capocollo proviene dalla parte superiore della spalla o del collo.
La produzione di coppa o capocollo è considerata una vera e propria arte, che richiede una grande maestria e competenza. Dopo la lavorazione e la stagionatura, questi salumi si presentano con un colore rosso intenso e una consistenza morbida e compatta.
La coppa o capocollo sono considerati dei prodotti pregiati e sono spesso utilizzati per preparare antipasti, taglieri di salumi o come ingrediente principale di panini e piatti freddi. Grazie alla loro stagionatura, acquisiscono un sapore intenso e aromatico, che li rende molto apprezzati dagli amanti dei salumi.
In conclusione, la coppa e il capocollo sono due salumi italiani molto simili, che si differenziano principalmente per la denominazione e per la parte del maiale da cui sono ricavati. Entrambi sono considerati dei prodotti pregiati e sono molto apprezzati nella gastronomia italiana per il loro sapore unico e la loro versatilità in cucina.
Domanda: Qual è il salume chiamato capocollo?
Il Capocollo, come suggerisce il nome, è un salume ottenuto dalla lavorazione del muscolo del collo del suino. Questo insaccato è prodotto in diverse regioni del sud Italia e ne esistono varianti in altre zone della penisola che hanno assunto nomi differenti e sono distinguibili in base alla lavorazione.
Il capocollo viene preparato con una lunga stagionatura e un processo di salatura che conferisce al salume il suo sapore caratteristico. La carne viene insaccata nel budello naturale del maiale e poi legata con uno spago per dare alla forma al salume. Successivamente viene sottoposto ad un periodo di stagionatura che può variare da alcune settimane fino a diversi mesi, a seconda del produttore e delle tradizioni locali.
Il capocollo è molto apprezzato per la sua consistenza morbida e succulenta, unita ad un gusto delicato e saporito. Viene consumato come antipasto, affettato sottile e servito con pane fresco o come ingrediente in vari piatti, come panini, insalate o primi piatti.
In conclusione, il capocollo è un salume tipico del sud Italia, prodotto con cura e tradizione. La sua lavorazione artigianale e la sua qualità lo rendono un prodotto molto apprezzato sia all’interno del paese che all’estero.
Quanto costa 1 kg di capocollo?
Dettagli
PRODUTTORE | Punto Carni |
---|---|
PRODOTTO IN | Sicilia (ME)-Italia |
PREZZO AL KG | 12,90 € |
Il capocollo nasce in Italia.
Il capocollo è un salume tipico di Campania, Puglia e Calabria. È considerato uno dei salumi più pregiati e apprezzati della tradizione italiana. Questo salume è ottenuto utilizzando un unico taglio di carne intero, il collo del suino, che viene accuratamente selezionato per la sua qualità e sapore.
Dopo essere stato tagliato e pulito, il collo del suino viene sottoposto ad un processo di salatura, durante il quale viene massaggiato con una miscela di sale e spezie. Le spezie utilizzate possono variare leggermente a seconda della regione, ma di solito includono aglio, peperoncino, pepe nero e paprica, che conferisce al capocollo il suo caratteristico colore rosso intenso.
Dopo la salatura, il collo del suino viene insaccato in budello naturale e legato con due legnetti di bamboo. Questo metodo tradizionale di insaccamento aiuta a mantenere la forma del salume durante la stagionatura.
Successivamente, il capocollo viene sottoposto ad un processo di affumicatura, che gli conferisce un sapore unico e caratteristico. Durante l’affumicatura, il salume viene esposto al fumo di legna, che gli dona un aroma intenso e profondo.
Una volta terminato il processo di affumicatura, il capocollo viene lasciato stagionare per un periodo di tempo variabile, che può durare da alcuni mesi fino ad un anno. Durante la stagionatura, il salume sviluppa un gusto intenso e complesso, arricchito dalla lenta maturazione della carne.
Il capocollo può essere consumato da solo, tagliato a fette sottili e servito come antipasto o come ingrediente principale di un panino. È anche molto apprezzato come ingrediente in molti piatti della cucina italiana, come ad esempio la pasta alla carbonara o la pizza.
In conclusione, il capocollo è un salume di origine italiana, tipico delle regioni di Campania, Puglia e Calabria. È ottenuto utilizzando un unico taglio di carne intero, il collo del suino, che viene salato, aromatizzato con spezie e paprica, insaccato, affumicato e lasciato stagionare per un periodo di tempo variabile. È un salume dal sapore intenso e complesso, molto apprezzato nella tradizione culinaria italiana.