Soggetto defunto nella causa di successione: cosa fare e a chi rivolgersi

Questa disciplina conserva ancora oggi una felice familiarità con la lingua latina: ecco perché capita di sentir parlare di successione mortis causa (a causa di morte, appunto), mentre il soggetto defunto nella causa di successione è indicato come de cuius.

Nel contesto della causa di successione, il soggetto defunto è colui che ha lasciato eredità e che diventa il centro dell’interesse legale e giuridico. Il termine latino “de cuius” viene utilizzato per riferirsi a questa persona deceduta, indicando il soggetto di cui si parla nel contesto della successione.

La causa di successione, o successione ereditaria, riguarda la trasmissione dei beni di una persona deceduta ai suoi eredi legali. Nella pratica legale, l’identificazione del soggetto defunto nella causa di successione è fondamentale per stabilire quali sono i beni da trasmettere e a chi.

Quando una persona muore, si apre la successione mortis causa, ovvero la procedura legale per determinare come saranno distribuiti i suoi beni. Il soggetto defunto, o de cuius, viene individuato come il punto di partenza di questa procedura. I suoi eredi, che possono essere parenti o altre persone designate dal testamento, avranno diritto alla sua eredità.

La figura del de cuius è quindi di fondamentale importanza per la gestione della causa di successione. Attraverso la determinazione dei suoi eredi e l’individuazione dei suoi beni, sarà possibile procedere con la divisione e la distribuzione dell’eredità secondo le disposizioni di legge e i desideri del defunto.

Domanda: Come si chiama il defunto nella causa di successione?

Nella causa di successione, il defunto è chiamato anche De Cuius. Questo termine viene utilizzato per identificare la persona deceduta che ha lasciato un’eredità. La causa di successione si riferisce al processo legale che si svolge dopo la morte di una persona per determinare come verranno distribuiti i suoi beni e i suoi averi tra gli eredi.

Durante la causa di successione, viene istituito un procedimento giudiziario per stabilire la volontà del defunto e per identificare gli eredi legittimi. Questo processo può richiedere l’intervento di un notaio o di un avvocato specializzato in diritto delle successioni. Il defunto, o De Cuius, è quindi il soggetto centrale della causa di successione, in quanto è la sua volontà e le sue disposizioni che vengono prese in considerazione nella divisione dell’eredità.

È importante notare che la causa di successione può essere un processo complicato e che possono sorgere controversie tra gli eredi. È quindi consigliabile cercare assistenza legale specializzata per affrontare questo tipo di procedimento e garantire che i diritti e gli interessi di tutti gli interessati siano adeguatamente tutelati.

Cosa indicare nella dichiarazione di successione?

Cosa indicare nella dichiarazione di successione?

Nella dichiarazione di successione, è necessario indicare tutti i beni appartenenti al defunto, compresi i beni immobili, i beni mobili di valore, i crediti, i conti correnti, i titoli e le azioni. Questi beni devono essere valutati al loro valore di mercato al momento della morte del defunto. Inoltre, è necessario includere anche le liberalità (donazioni) fatte dal defunto in vita e i debiti che devono essere pagati dall’eredità.

Per quanto riguarda i beni immobili, è importante fornire una descrizione dettagliata di ciascun immobile, compreso l’indirizzo, la superficie, il tipo di proprietà (ad esempio, casa, terreno, appartamento) e il valore stimato al momento della morte.

Per i beni mobili di valore, come gioielli, opere d’arte, veicoli o altri oggetti di valore, è necessario fornire una descrizione precisa e il valore stimato al momento della morte. È consigliabile ottenere una valutazione professionale per questi beni per evitare controversie in futuro.

I crediti, i conti correnti, i titoli e le azioni devono essere elencati separatamente, indicando il nome delle istituzioni finanziarie o delle società emittenti e il valore al momento della morte.

Le liberalità fatte dal defunto in vita devono essere dichiarate separatamente e bisogna indicare il loro valore al momento della donazione. Questo è particolarmente importante perché le donazioni possono influire sulla quota di eredità che spetta a ciascun beneficiario.

Infine, i debiti del defunto devono essere inclusi nella dichiarazione di successione. Questi possono includere mutui, prestiti personali, debiti fiscali o qualsiasi altro debito che era a carico del defunto al momento della morte.

Domanda: Come gestire la successione in caso di morte?

Domanda: Come gestire la successione in caso di morte?

La dichiarazione di successione e domanda di volture catastali può essere presentata direttamente tramite l’applicativo Successioni web disponibile nell’area riservata dei servizi telematici dell’Agenzia delle Entrate, al quale si accede con un’utenza Spid, Carta d’identità elettronica (Cie) e Carta nazionale dei servizi (Cns). Attraverso questo servizio è possibile compilare in modo semplificato la dichiarazione di successione e richiedere la volture catastali necessarie per trasferire i beni del defunto ai suoi eredi.

Per presentare la dichiarazione di successione e la domanda di volture catastali è necessario avere a disposizione i dati del defunto e dei suoi eredi, nonché i dati relativi all’eventuale testamento o al contratto di matrimonio. Inoltre, è possibile allegare documenti e dichiarazioni sostitutive di certificazioni per comprovare eventuali agevolazioni fiscali o situazioni particolari.

Una volta compilata la dichiarazione di successione e inviata la domanda di volture catastali, sarà possibile monitorare lo stato della pratica e ricevere comunicazioni e notifiche direttamente tramite l’applicativo Successioni web. È importante presentare la dichiarazione di successione entro i termini previsti dalla legge, altrimenti potrebbero essere applicate delle sanzioni.

In conclusione, per gestire la successione in caso di morte è possibile utilizzare l’applicativo Successioni web dell’Agenzia delle Entrate, compilando la dichiarazione di successione e richiedendo le volture catastali necessarie per trasferire i beni del defunto ai suoi eredi.

Quali sono i tre tipi di successione?

Quali sono i tre tipi di successione?

Ci sono tre tipi di successione, ciascuna soggetta alle proprie regole. La prima è la successione testamentaria, che si verifica quando una persona lascia un testamento valido al momento della sua morte. In un testamento, una persona può nominare specifici beneficiari e assegnare loro determinati beni o proprietà. Tuttavia, è importante notare che ci sono limiti alla libertà di testare, in quanto esistono alcuni eredi necessari che devono ricevere una quota di eredità in base alla legge.

La seconda forma di successione è la successione legittima, che si applica quando non c’è un testamento o quando il testamento non dispone di tutti i beni dell’individuo defunto. In questo caso, la legge stabilisce chi sono gli eredi e come verranno distribuiti i beni. Le regole sulla successione legittima variano da paese a paese, ma in genere prevedono che gli eredi siano i parenti più stretti come i figli, i genitori o il coniuge.

Infine, c’è la successione necessaria, che si riferisce a un insieme di regole che proteggono gli eredi necessari. Gli eredi necessari sono coloro che hanno diritto a una quota di eredità indipendentemente dal contenuto del testamento. Questi eredi possono includere i figli, i genitori e il coniuge. Le regole sulla successione necessaria sono progettate per garantire che gli eredi necessari ricevano una quota adeguata di eredità, anche se il testamento non li menziona esplicitamente.

In conclusione, i tre tipi di successione sono la successione testamentaria, la successione legittima e la successione necessaria. Ognuna di queste forme di successione ha le proprie regole e regolamenti per determinare come verranno distribuiti i beni di una persona defunta.

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