Verbi della prima coniugazione – Tabella completa

Categoria: Prima Coniugazione

La prima coniugazione è una delle tre coniugazioni dei verbi italiani. I verbi di questa coniugazione terminano in -are e seguono uno schema di coniugazione regolare. Essi possono essere transitivi o intransitivi, a seconda che necessitino o meno di un complemento oggetto.

Ecco alcuni esempi di verbi della prima coniugazione:

Verbo ASCOLTARE: Ascoltare è un verbo regolare, transitivo. Si coniuga come seguente: io ascolto, tu ascolti, egli/ella ascolta, noi ascoltiamo, voi ascoltate, essi/esse ascoltano.

Verbo CHIAMARE: Chiamare è un verbo regolare, transitivo. Si coniuga come seguente: io chiamo, tu chiami, egli/ella chiama, noi chiamiamo, voi chiamate, essi/esse chiamano.

Verbo CENARE: Cenare è un verbo regolare, intransitivo. Si coniuga come seguente: io ceno, tu ceni, egli/ella cena, noi ceniamo, voi ceniate, essi/esse cenano.

Verbo SUONARE: Suonare è un verbo regolare, transitivo. Si coniuga come seguente: io suono, tu suoni, egli/ella suona, noi suoniamo, voi suonate, essi/esse suonano.

Verbo MANGIARE: Mangiare è un verbo regolare, transitivo. Si coniuga come seguente: io mangio, tu mangi, egli/ella mangia, noi mangiamo, voi mangiate, essi/esse mangiano.

Verbo GUIDARE: Guidare è un verbo regolare, transitivo. Si coniuga come seguente: io guido, tu guidi, egli/ella guida, noi guidiamo, voi guidate, essi/esse guidano.

Verbo BASTARE: Bastare è un verbo regolare, intransitivo. Si coniuga come seguente: io basto, tu basti, egli/ella basta, noi bastiamo, voi bastate, essi/esse bastano.

Verbo ABITARE: Abitare è un verbo regolare, transitivo. Si coniuga come seguente: io abito, tu abiti, egli/ella abita, noi abitiamo, voi abitate, essi/esse abitano.

Questi sono solo alcuni esempi di verbi della prima coniugazione. Essi seguono uno schema di coniugazione regolare, che può essere applicato ad altri verbi appartenenti a questa categoria.

Quali sono i 4 verbi irregolari della prima coniugazione?

La prima coniugazione è quella più regolare tra le tre coniugazioni verbali in italiano, in quanto presenta solo quattro verbi irregolari. Questi verbi sono andare, dare, fare e stare.

Il verbo andare è irregolare perché ha alcune forme che si discostano dalla coniugazione regolare. Ad esempio, la seconda persona singolare dell’imperativo è va, anziché vai come ci si aspetterebbe dalla regola. Inoltre, la terza persona singolare del presente indicativo è va, mentre tutte le altre persone seguono la coniugazione regolare.

Il verbo dare è irregolare perché ha una variazione nella radice del verbo al presente indicativo. Infatti, la radice della prima persona singolare è do, mentre quella delle altre persone è dai. Questa variazione si applica anche all’imperativo, dove la seconda persona singolare è dai anziché da.

Il verbo fare è irregolare perché presenta alcune forme che si discostano dalla coniugazione regolare. Ad esempio, la seconda persona singolare dell’imperativo è fa, anziché fai come ci si aspetterebbe dalla regola. Inoltre, la terza persona singolare del presente indicativo è fa, mentre tutte le altre persone seguono la coniugazione regolare.

Il verbo stare è irregolare perché presenta alcune forme che si discostano dalla coniugazione regolare. Ad esempio, la seconda persona singolare dell’imperativo è sta, anziché stai come ci si aspetterebbe dalla regola. Inoltre, la terza persona singolare del presente indicativo è sta, mentre tutte le altre persone seguono la coniugazione regolare.

In conclusione, i quattro verbi irregolari della prima coniugazione sono andare, dare, fare e stare. Questi verbi presentano delle variazioni nella coniugazione rispetto alla regola, specialmente nelle forme dell’imperativo e del presente indicativo.

Quali sono i verbi della terza coniugazione?

Quali sono i verbi della terza coniugazione?

La terza coniugazione è una delle quattro coniugazioni verbali dell’italiano e comprende tutti i verbi che terminano in -ire. Alcuni esempi di verbi della terza coniugazione sono aprire, coprire, dormire, offrire, partire, scoprire, seguire, sentire, servire e soffrire. Questi verbi sono caratterizzati da una particolare forma di coniugazione che li distingue dagli altri verbi italiani.

Nella coniugazione dei verbi della terza coniugazione, il tema del verbo viene modificato nella forma indicativa presente e nell’imperativo, mentre rimane invariato nelle altre forme verbali. Ad esempio, il verbo “aprire” ha come tema “apri-“, che rimane invariato in tutte le forme tranne che nella seconda persona singolare dell’indicativo presente e nell’imperativo, dove diventa “apri”.

I verbi della terza coniugazione possono essere regolari o irregolari. I verbi regolari seguono una forma standard di coniugazione, mentre i verbi irregolari presentano delle variazioni nella loro forma verbale. Ad esempio, il verbo “dormire” è un verbo regolare, mentre il verbo “uscire” è un verbo irregolare, poiché modifica il tema nella forma indicativa presente (“esco”, “esci”, “esce”, ecc.).

In conclusione, i verbi della terza coniugazione sono tutti i verbi italiani che terminano in -ire. Questi verbi possono essere regolari o irregolari e hanno una forma di coniugazione particolare, che prevede la modifica del tema in alcune forme verbali specifiche.

Quali sono i verbi della prima, seconda e terza coniugazione?

Quali sono i verbi della prima, seconda e terza coniugazione?

Alla prima coniugazione appartengono i verbi che hanno la desinenza dell’infinito presente in -are. Alcuni esempi di verbi della prima coniugazione sono:

– Ascoltare: Ascoltare è un verbo regolare, transitivo. Significa percepire i suoni con l’udito.
– Chiamare: Chiamare è un verbo regolare, transitivo. Significa dare un nome o richiamare l’attenzione di qualcuno.
– Cenare: Cenare è un verbo regolare, intransitivo. Significa consumare il pasto serale.

Alla seconda coniugazione appartengono i verbi che hanno la desinenza dell’infinito presente in -ere. Alcuni esempi di verbi della seconda coniugazione sono:

– Suonare: Suonare è un verbo regolare, transitivo o intransitivo. Significa produrre suoni con uno strumento musicale o con la voce.
– Mangiare: Mangiare è un verbo regolare, transitivo o intransitivo. Significa introdurre cibo nell’organismo attraverso la bocca.
– Guidare: Guidare è un verbo regolare, transitivo o intransitivo. Significa condurre un veicolo.

Alla terza coniugazione appartengono i verbi che hanno la desinenza dell’infinito presente in -ire. Alcuni esempi di verbi della terza coniugazione sono:

– Bastare: Bastare è un verbo regolare, intransitivo. Significa essere sufficiente o essere abbastanza.
– Abitare: Abitare è un verbo regolare, transitivo o intransitivo. Significa vivere in un determinato luogo.

In breve, i verbi della prima coniugazione hanno la desinenza in -are, quelli della seconda coniugazione hanno la desinenza in -ere e quelli della terza coniugazione hanno la desinenza in -ire.

Come capire la coniugazione dei verbi?

Come capire la coniugazione dei verbi?

Le quattro coniugazioni dei verbi in italiano si caratterizzano per l’uscita delle ultime due sillabe dell’infinito presente del verbo. La prima coniugazione termina in -are, la seconda in -ere, la terza in -ire e la quarta anch’essa in -ire. Questo significa che per capire la coniugazione di un verbo, basta guardare le ultime due sillabe dell’infinito presente.

Ad esempio, il verbo “parlare” appartiene alla prima coniugazione perché termina in -are. Allo stesso modo, il verbo “vedere” appartiene alla seconda coniugazione perché termina in -ere. Il verbo “uscire” invece appartiene alla terza coniugazione perché termina in -ire, così come il verbo “sentire”.

Una volta capito a quale coniugazione appartiene un verbo, è possibile coniugarlo correttamente in tutti i tempi e modi verbali. Ogni coniugazione ha le sue regole specifiche, ma in generale, bisogna prendere l’infinito presente del verbo e rimuovere le ultime due sillabe per ottenere la radice del verbo. A questa radice si aggiungono le desinenze specifiche per ogni tempo e modo verbale.

Ad esempio, per coniugare il verbo “parlare” al presente indicativo, si prende la radice “parl-” e si aggiungono le desinenze “-o”, “-i”, “-a”, “-iamo”, “-ate”, “-ano” per le persone io, tu, lui/lei, noi, voi, loro. Quindi otteniamo “parlo, parli, parla, parliamo, parlate, parlano”.

Come capire di che coniugazione è un verbo?

Per capire a quale coniugazione appartiene un verbo, bisogna considerare la sua forma all’infinito. L’infinito di un verbo è la forma base, quella che non è coniugata e che termina in -are, -ere o -ire.

Se il verbo all’infinito termina in -are, appartiene alla prima coniugazione. Ad esempio, “cantare”, “mangiare” e “parlare” sono tutti verbi della prima coniugazione. Questi verbi seguono uno schema specifico di coniugazione, che prevede l’aggiunta di desinenze diverse per ogni persona e tempo verbale.

Se il verbo all’infinito termina in -ere, appartiene alla seconda coniugazione. Ad esempio, “leggere”, “vedere” e “credere” sono verbi della seconda coniugazione. Anche questi verbi seguono uno schema specifico di coniugazione, con desinenze caratteristiche per ogni persona e tempo verbale.

Infine, se il verbo all’infinito termina in -ire, appartiene alla terza coniugazione. Ad esempio, “dormire”, “partire” e “sentire” sono verbi della terza coniugazione. Anche in questo caso, la coniugazione segue uno schema specifico, con desinenze particolari per ogni persona e tempo verbale.

È importante notare che esistono anche alcuni verbi irregolari, che non seguono completamente le regole di coniugazione delle diverse coniugazioni. Questi verbi devono essere imparati a memoria, poiché non seguono uno schema prevedibile.

In conclusione, per capire a quale coniugazione appartiene un verbo, bisogna considerare la sua forma all’infinito. Se termina in -are, appartiene alla prima coniugazione; se termina in -ere, appartiene alla seconda coniugazione; se termina in -ire, appartiene alla terza coniugazione.

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