Iuris et de iure: unanalisi approfondita

Praesumptio iuris et de iure è una locuzione latina che indica la presunzione giuridica che non ammette una prova contraria. Questo significa che, una volta che viene stabilita una presunzione iuris et de iure, non è possibile contestarla o fornire prove che la smentiscano. La presunzione iuris et de iure è quindi una presunzione assoluta, che non ammette eccezioni o controprove.

Al contrario, la praesumptio iuris tantum stabilisce una inversione dell’onere della prova. Ciò significa che, quando viene stabilita una presunzione iuris tantum, spetta alla parte che contesta la presunzione fornire prove che la smentiscano. In altre parole, la presunzione iuris tantum è una presunzione relativa, che può essere smentita se viene fornita una prova contraria.

Ad esempio, se nella legislazione italiana viene stabilito che una persona è considerata colpevole di un reato se viene trovata in possesso di una determinata sostanza illegale, si tratta di una presunzione iuris et de iure. Anche se la persona può provare di non avere alcuna responsabilità o conoscenza della sostanza, la presunzione giuridica non può essere smentita.

D’altra parte, se viene stabilito che la vendita di un prodotto difettoso crea una presunzione di responsabilità da parte del venditore, si tratta di una presunzione iuris tantum. In questo caso, il venditore può provare di non essere responsabile per il difetto del prodotto per smentire la presunzione.

Cosa significa iuris tantum?

La locuzione latina “iuris tantum” indica una presunzione giuridica che ammette una prova contraria. Questo significa che, nel contesto legale, si presume che un fatto o un’asserzione siano veri, ma questa presunzione può essere confutata attraverso la presentazione di prove contrarie. In altre parole, la presunzione iuris tantum si basa su un’assunzione iniziale, ma non è considerata definitiva e può essere smentita.

L’idea di presunzione iuris tantum è spesso utilizzata nel diritto civile e nel diritto penale. Ad esempio, nel diritto civile, può essere applicata in situazioni in cui una parte si presume abbia agito in buona fede o in cui si presume che un contratto sia valido. Tuttavia, se viene presentata una prova contraria, la presunzione può essere confutata e la situazione può essere valutata in modo diverso.

Nel diritto penale, la presunzione iuris tantum può essere utilizzata per stabilire una presunzione di colpevolezza in determinate circostanze. Ad esempio, in alcuni casi di reati finanziari o di frode, si può presumere che una persona sia colpevole se si trovano prove che indicano una determinata situazione. Tuttavia, questa presunzione può essere confutata se la persona imputata riesce a presentare prove che dimostrano la sua innocenza.

Cosa vuol dire presunzione relativa?La presunzione relativa è una forma di presunzione legale che può essere confutata se vengono presentate prove contrarie.

La presunzione relativa, nota anche come presunzione semplice, è una forma di presunzione legale che può essere confutata o superata se vengono presentate prove contrarie. In altre parole, si tratta di una presunzione che può essere smentita o messa in discussione se si dimostra che le circostanze o i fatti sono diversi da quanto presunto.

L’effetto della presunzione relativa è quello di spostare l’onere della prova sulla parte che vuole confutarla. Ad esempio, se c’è una presunzione relativa di paternità, il padre legale di un bambino è presumibilmente il padre biologico a meno che non vengano presentate prove contrarie. In questo caso, spetterà alla parte che contesta la presunzione dimostrare che il padre legale non è il padre biologico.

Un altro esempio di presunzione relativa è la presunzione di colpa del debitore in caso di inadempimento di un obbligo. Se una persona non paga una somma di denaro dovuta, si presume che sia colpevole di inadempimento, a meno che non riesca a dimostrare il contrario. In questo caso, spetterà al debitore dimostrare che non è colpevole di inadempimento.

Le presunzioni relative sono importanti nel sistema legale perché semplificano la procedura processuale, consentendo alle parti di basarsi su fatti noti per dedurre fatti ignoti. Tuttavia, è importante ricordare che le presunzioni relative non sono assolute e possono essere confutate presentando prove contrarie.

Cosa significa presunzione assoluta?

Cosa significa presunzione assoluta?

La presunzione assoluta è un concetto giuridico che indica una presunzione che non può essere contraddetta o confutata dalla prova contraria. In altre parole, se c’è una presunzione assoluta in un caso, non è possibile dimostrare il contrario. Un esempio di presunzione assoluta è il possesso di stato, che si riferisce al fatto che una persona è considerata legalmente come figlio di una determinata persona sulla base di un atto di nascita e del trattamento ricevuto come tale. In questo caso, non è ammessa la prova contraria che dimostri che la persona non è effettivamente figlia di quella persona.

Il possesso di stato è considerato una presunzione assoluta perché si basa su elementi oggettivi, come l’atto di nascita e il trattamento ricevuto, che sono difficilmente contestabili. Questo significa che anche se una persona può avere dei dubbi sulla sua paternità o maternità, se è stato trattato come figlio di una determinata persona e ci sono prove documentali a sostegno di ciò, la presunzione che sia effettivamente figlio di quella persona è considerata assoluta.

Le presunzioni assolute sono importanti nel diritto perché semplificano la prova dei fatti. Spesso, nella pratica legale, è difficile ottenere prove concrete e definitive su determinate questioni, come la paternità. Le presunzioni assolute consentono di evitare lunghe e costose controversie legali, stabilendo un’assunzione di verità che può essere prevista e accettata da tutte le parti coinvolte. Tuttavia, è importante notare che le presunzioni assolute possono essere confutate solo dalla legge stessa o da una prova che dimostri che la presunzione non è valida nel caso specifico.

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